07 MONTE AVANZA per la forcella delle Genziane
È un’altra suggestiva vetta limitata a ovest dalla Cima delle Batterie, a est dalla Cima della Miniera con la quale sembra formare un’unica struttura rocciosa. Verso sud presenta una larga e levigatissima parete verticale tagliata nella sua parte inferiore da una caratteristica e ampia cengia erbosa, la Cengia del Sole.
La proposta merita proprio attenzione in quanto sarete guidati su una splendida cima dalla quale lo sguardo spazierà quasi in ogni direzione (in giornate particolarmente limpide sino all’Adriatico e all’Istria). L'ambiente in cui si snoda il percorso risulta assai vario: ghiaioni e canaloni sotto ardite pareti, una forcella di straordinaria bellezza, tante vestigia della Grande Guerra (resti di postazioni, osservatori, ricoveri, gallerie, una specie di villaggio fantasma fatiscente ancora in grado di regalare suggestioni non comuni). L'itinerario, pur non opponendo chissà quali difficoltà, non è da sottovalutare poiché, in determinati tratti assai esposti, occorre muoversi con una certa prudenza. Indispensabili quindi, esperienza, passo sicuro, discreto allenamento.
Autore: © Giovanni Borella
Safety information
Difficoltà: EE
* si tratta di vie che presentano brevi tratti di 1° o singoli passaggi di 1°+ e che si articolano spesso in ambiente isolato e/o severo
Segnavia: 170, poi assenti
Ore dal bivio : salita 2,15-2,45 discesa 1,30-1,45 totale 3,45 - 4,30
SCALA DELLE DIFFICOLTÀ
Nella scheda tecnica di ciascun itinerario sono presenti le sigle comunemente utilizzate nelle guide di montagna (T- E - EE- EEA - A). Alcuni itinerari possono avere una doppia sigla (es: T/E oppure E/EE) in quanto presentano le caratteristiche di entrambe le categorie
T (turistico) indica itinerari quasi sempre brevi e facili che si articolano su stradine forestali e/o sentieri ben segnalati o comunque evidenti che non richiedono particolare allenamento
E (escursionistico) indica percorsi, anche piuttosto lunghi, che si snodano su mulattiere e/o sentieri spesso sopra i 2000 metri, evidenti ma non sempre con bolli segnavia. Non hanno difficoltà di rilievo, ma talora possono presentare qualche tratto o singolo passaggio un po’ esposto o malagevole. Sono richiesti equipaggiamento adeguato, un minimo di esperienza e allenamento
EE (per escursionisti esperti) indica itinerari generalmente a quote superiori ai 2000 metri, che si possono articolare su terreno infido e/o in zone impervie, sono caratterizzati spesso da passaggi o tratti esposti e/o attrezzati, talora su roccette con difficoltà di 1° grado. Richiedono esperienza, passo sicuro, senso dell’orientamento, buon equipaggiamento, preparazione psico-fisica.
EEA (per escursionisti esperti con attrezzatura) indica percorsi attrezzati con funi metalliche, staffe, scalette. L’esposizione è quasi sempre costante. Sono obbligatori esperienza, allenamento e adeguato equipaggiamento comprendente casco e set da ferrata. Utili i guanti.
A (per alpinisti) indica itinerari di roccia che portano alle vette con basse difficoltà alpinistiche (1°/2° grado). Richiedono capacità tecniche, buona esperienza, preparazione fisica, equipaggiamento idoneo (casco, qualche cordino, sempre utile anche uno spezzone di corda di 20-30 metri)
Tips and hints
AVVERTENZE
- Le informazioni sotto riportate non possono essere considerate sostitutive della presenza di una guida alpina professionista
- La montagna è un ambiente meraviglioso ma non esente da rischi, va quindi avvicinato sempre con la massima prudenza
- Nelle Avvertenze delle Guide dei Monti d’Italia C.A.I./T.C.I. si legge che la classificazione delle difficoltà “rimane essenzialmente indicativa e va considerata come tale”, trattandosi di un elemento soggettivo. Questo vale anche per gli itinerari proposti nel sito
- La classificazione delle difficoltà e i tempi di percorrenza vanno riferiti ad un escursionista/alpinista di livello medio riguardo ad allenamento, esperienza, abilità, allenamento
- Nell’intraprendere un determinato percorso si valutino bene le difficoltà, le proprie capacità e il proprio grado di allenamento
- Prima di affrontare un itinerario (che non sia una passeggiata di breve durata) è buona norma: 1) consultare il Dolomiti Meteo dell'Arpav, collegandosi al sito http://www.arpa.veneto.it o chiamando il numero 049 8239399 (Opzione 2). Il bollettino, a differenza dei bollettini meteo nazionali, offre una previsione locale piuttosto affidabile. 2) assumere informazioni presso l’Ufficio Turistico, la locale sezione del C.A.I., le guide alpine, i gestori dei rifugi. Infatti lo stato di percorribilità di un itinerario e il suo livello di difficoltà possono andare incontro a significative variazioni anche in uno spazio di tempo assai limitato a causa di eventi naturali (frane, condizioni meteo sfavorevoli) e/o di situazioni contingenti (deterioramento dei segnavia, delle attrezzature fisse, presenza di nevai residui, ecc.)
- Il cellulare può offrire un’erronea sensazione di sicurezza, perché si deve tener presente che vi sono zone prive di copertura telefonica
- Nel malaugurato caso di incidente, malore, impossibilità a proseguire, contattare solo e esclusivamente il SUEM 118
Start
Destination
Turn-by-turn directions
Con l'itinerario 36 della sezione Escursioni raggiungere la forcella delle Genziane. Si prosegue per la traccia che, dopo aver tagliato un valloncello detritico, rimonta una piccola e ripida rampa in parte franata, al sommo della quale si continua per una stretta cengia (dotata di un grosso quanto inutile cavo metallico), che, prima in piano, indi in leggera salita, conduce ad un canalino piuttosto aereo. Si prosegue per una serie di gradini molto esposti incisi nella roccia (1°, presenza di alcuni spit per eventuale assicurazione), prestando la massima attenzione al detrito fine che spesso li ricopre. Si continua per un sentierino ora assai meno aereo che, poco più avanti, conduce ad un grande pianoro con abbondanti resti di opere di guerra. A questo punto non resta che risalire l’inclinata cupola sommitale seguendo una delle varie tracce che tra lembi prativi, isole rocciose, ghiaie, guidano senza difficoltà all'ampio ripiano della vetta.
Ritorno
Avviene per il medesimo itinerario
Autore: © Giovanni Borella
Note
Coordinates
Book recommendation by the author
© Tratto dalla Guida "Sappada, dai sentieri alle vette" di Giovanni Borella , edita dalla casa editrice CO.EL.
Giovanni Borella Nato a Belluno, vi ha vissuto sino alle soglie dell'adolescenza. Si è successivamente trasferito a Padova, dove ancora risiede, frequentando la locale Università e conseguendo la laurea in Lettere Antiche che lo ha portato a esercitare l'insegnamento per qualche decennio. Escursionista prima, alpinista poi, ha compiuto numerose ascensioni sia nei più noti gruppi dolomitici sia in particolare sui monti di Sappada, che frequenta da moltissimi anni d'estate e d'inverno e dove ha anche aperto vie nuove e ripetuto altre in solitaria. Ha pubblicato tre guide: "Sui sentieri del sole" ed. Mediterranee 1995 in qualità di coautore, "Sappada, dai sentieri alle vette" editrice Co.El. 2002, "Dolomiti del Comelico" Linteditoriale 2010.
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