Anello del monte Glemine dal Troi dai Cincent

Il Troi dai Cincent
Il Troi dai Cincent (sentiero dei cinquecento) è una comoda ma ripida mulattiera che permette di risalire i versanti detritici del monte. Venne allargato tra le prime due guerre mondiali e il nome deriva dalla paga di 500 lire giornaliere percepite dagli operai che presero parte ai lavori.
Per evitare frane e smottamenti, il pendio venne stabilizzato con popolamenti di pino nero e silvestre (quest'ultimo riconoscibile facilmente per la corteccia che tende a sfaldarsi rivelando un colorito arancione) nel 1956. Ora nel bosco sono entrate le tipiche specie della boscaglia prealpina termofila come il carpino nero, l'orniello, il sambuco, il nocciolo e la roverella.
Il Monte Glemine
Il monte Glemine si mostra come uno sperone roccioso che si stacca dal versante sud-occidentale del monte Cuarnan. La sua anima litologica sono i calcari del Giurassico (circa 150 milioni di anni fa) che si mostrano bianchi, grigiastri con alcuni noduli di selce più scuri.
Sul calcare, l'acqua può agire in maniera chimica e dare luogo a tutti quei fenomeni di carsismo che portano a scolpire la roccia e a dissolverla creando grotte ed inghiottitoi: è il caso del rio Glemineit, sorgiva carsica da cui l'acqua esce solo durante grossi eventi piovosi e che porta alla formazione di una suggestiva cascata che, dopo aver saltato la galleria della strada provinciale verso Artegna, cade in prossimità dell'antico lavatoio (lavadôr) di Godo.
Le rupi e le pareti esposte a sud ospitano particolari essenza floreali come la primula orecchia d'orso (Primula auricola), il giaggiolo (Iris cengialti), l'erica (Erica carnea) e specie mediterranee come il terebinto (Pistacia terebinthus) e molte altre.
I boschi invece ospitano le classiche essenze della boscaglia prealpina sviluppata su suoli carbonatici e dolomitici. Si trovano quindi il carpino nero, la roverella, il sambuco, l'orniello, il ginepro e il fico.
A livello faunistico, spicca senza dubbio il gufo reale che nidifica su queste pareti e che di notte va a caccia di micromammiferi verso la piana di Godo. Si tratta del gufo più grande d'Europa, con le femmine che possono superare i 2m di apertura alare e toccare quasi 4kg di peso.
Nelle giornate soleggiate è possibile anche avvistare delle enormi figure alate vorticare sui caldi versanti meridionali: sono i grifoni, veri e propri giganti dell'aria, che sono tornati a popolare queste montagne grazie ad un progetto di reintroduzione della Riserva Naturale del Lago di Cornino.
Sulle pareti è comune incontrare diverse specie di rettili, dalle innocue lucertole e ramarri, ai serpenti come vipere e colubridi, tasselli fondamentali degli ecosistemi perchè tengono sotto controllo numerose specie di roditori.
Autorentipp
Molti sono gli animali che vivono negli ambienti attraversati da questo itinerario e non è inusuale incontrare specie come il capriolo, il cinghiale e molte altre. Per ridurre al minimo la possibilità di interazioni negative con le specie e per proteggere le stesse, si raccomanda di tenere i cani al guinzaglio.
Dalla cima è anche possibile proseguire integralmente in cresta lungo un sentiero poco marcato e riservato ad escursionisti esperti, data l'esposizione e la facilità di perdere la traccia. Una volta completata la cresta (croce di vetta), si scende nel canalone a nord aiutandosi con due corde fisse e rientrando lungo il sentiero fino ad incontrare nuovamente il percorso di salita nella valle del Rio Grideule
Sicherheitshinweise
In caso di infortuni, il numero da chiamare è il 112 NUE
Nella zona sono comuni le zecche, pertanto si consiglia di informarsi sulle tecniche di prevenzione e protezione: Informativa zecche regione FVG
Nei mesi invernali prestare particolare attenzione nei tratti all'ombra e in bosco, in quanto sotto la copertura delle foglie possono nascondersi lastre di ghiaccio. Prestare particolarmente attenzione nei tratti boscati anche in caso di forti piogge nei giorni precedenti.
Weitere Infos und Links
Si raccomanda di portare a casa ogni tipo di rifiuto e di preservare al meglio possibile i luoghi attraversati.
Si ricorda che la raccolta di specie vegetali o parti di esse può essere soggetta a vincolo come da L.R. 7/2009. A questo link è possibile consultare il documento informativo della regione FVG: Flora e fauna protette della regione Friuli Venezia Giulia
Start
Ziel
Wegbeschreibung
Partendo da Piazza Garibaldi, nel centro di Gemona del Friuli, si scende lungo via Bini fino ad incontrare prima il Duomo e successivamente Porta Udine. Superata la porta si prosegue sulla strada asfaltata, si supera la galleria e si imbocca a sinistra via IV Novembre che conduce alla borgata di Maniaglia. Dopo pochi metri, si svolta a sinistra prendendo il sentiero chiamato Troi dai Cincent (indicazioni presenti).
Si inizia a salire lungo i ripidi tornanti per circa 350m di dislivello positivo fino a giungere ad un bivio in prossimità di un ghiaione. A questo punto si prosegue a sinistra lungo il sentiero chiamato Troi di Miec (indicazioni presenti) che inizialmente offre una splendida sequenza di punti panoramici verso occidente e successivamente entra nel bosco fino a giungere in prossimità di un'ancona votiva chiamata Crist di Siere.
Alle spalle dell'anconetta (vedere foto), parte una flebile traccia che diventa via via più consistente e che porta fino alla cima del monte Glemine. Prestare attenzione ad un passaggio leggermente esposto.
Dopo la cima si torna indietro per la stessa traccia fino a giungere nuovamente al Crocefisso. A questo punto bisogna svalicare verso nord, dove incontriamo la strada asfaltata che conduce a malga Cuarnan. Si percorrono pochi metri in discesa lungo asfalto fino a incontrare un sentiero che scende a sinistra nel bosco. Quest'ultimo fa perdere velocemente dislivello e conduce nuovamente ad un tornante della strada asfaltata a quota 500m.
Al tornante, si prosegue per pochi metri in discesa e si gira a sinistra lungo un sentiero/mulattiera che permette di raggiungere via Stalis. Questa va percorsa integralmente fino al rientro in paese e all'incrocio con via Zuccola, dove, girando a destra, si ritorna a Piazza Garibaldi e quindi al punto di partenza.
Hinweis
Öffentliche Verkehrsmittel
mit Bahn und Bus erreichbar
È possibile arrivare a Gemona con il treno; la stazione ferroviaria è servita da Trenitalia, Micotra e dallo storico treno a vapore. Per arrivare al punto di partenza presso il "centro ricreativo L’A.S.eR." è necessario arrivare a piedi in 40 minuti circa e 3km.
È possibile arrivare a Gemona con l'autobus di linea scendendo o presso l'autostazione di Gemona oppure alla fermata "Gemona Alta Piazza Garibaldi".
Anfahrt
Gemona si trova in una posizione particolarmente fortunata anche per quanto riguarda le vie di comunicazione, infatti è possibile raggiungere la città in svariati modi tradizionali quali:
IN TRENO
Stazione FS di Gemona del Friuli
IN AUTO
Autostrada A23 casello Gemona/Osoppo - Strada statale Pontebbana
IN AEREO
Aereoporto di Trieste
IN BICICLETTA
Ciclabili Alpe Adria (FVG1) - Pedemontana (FVG3) - Tagliamento (FVG6)
A PIEDI
Attraverso il Cammino di San'Antonio
Attraverso il Parco Trail che collega la cittadina alla vicina Austria - Hermagor
IN KAJAK
Fiume Tagliamento per gli appassionati di kajak estremo
Fragen & Antworten
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